Airbnb e il turismo sanitario

Ogni anno in Italia circa
800 mila persone affrontano viaggi – e di conseguenza costi – per curare una malattia o sottoporsi ad una operazione. Si tratta di un fenomeno che è ormai un vero e proprio trend, chiamato
Turismo Sanitario, ovvero la scelta da parte di numerosi cittadini di spostarsi in un’altra località per accedere alle cure di cui si ha bisogno. Spostarsi significa non solo andare a trovare cure migliori, ma anche dover sostenere costi per viaggiare, dormire, ecc.
Airbnb, il più grande portale online per trovare case o camere in affitto per brevi periodi in giro per il mondo, dopo aver sfondato nel campo del turismo,
apre anche al no profit.
Turismo Sanitario: qualche dato
Secondo il più recente rapporto del ministero della Salute, nel 2016 oltre mezzo milione di ricoveri per malati acuti in regime ordinario sono avvenuti fuori dalla regione di residenza. In particolare, circa un quarto dei calabresi o oltre un quinto dei siciliani si sono trasferiti per cercare assistenza sanitaria in un’altra regione. L’esodo massivo si registra soprattutto per la
cura dei tumori. Nel 2016 si è trasferito più del 40% degli abitanti della Calabria che aveva bisogno di ricovero per una condizione acuta, il 19% degli abruzzesi e il 16% dei campani.
La Lombardia, al contrario,
ha registrato il doppio dei ricoveri per tumore rispetto alla seconda regione più attiva, il Lazio, e il 16% dei malati venivano dal resto del Paese.
Facendo un focus su Milano, molte migliaia di siciliani, piemontesi, pugliesi, liguri e campani arrivano ogni anno per curarsi. Questo avviene soprattutto per la chemioterapia: metà degli abruzzesi, metà dei liguri e un terzo dei pugliesi soggetti a questo trattamento ormai in regime di ricovero ordinario lo assumono lontano da casa. La Lombardia da sola fornisce a non residenti quasi metà delle novemila chemio somministrate nella regione.
Ma oltre alla Lombardia (regione in cui 38.186 persone scelgono di farsi curare), le altre regioni più scelte dagli italiani sono:
- Emilia Romagna, con 25.030 persone
- Toscana, con 12.920 persone
- Veneto, con 3.835 persone
- Umbria, con 3.136 persone
- Friuli Venezia Giulia, con 1.226 persone
- Molise, con 1.147 persone
- Provincia di Bolzano, con 534 persone
A questo punto, la persona che ha bisogno di assistenza medica deve spostarsi per recarsi nella città in cui riceverà assistenza. Oltre alle spese sanitarie, ci sono un’altra serie di uscite che il paziente deve sostenere, fra cui quelle relative a un alloggio.
Airbnb e OpenHomes

Airbnb è la più grande piattaforma online per prenotare case o camere in 34mila città e 90 paesi. Lo scorso settembre ha lanciato
OpenHomes, il programma che permette agli host di aprire le proprie case a persone che viaggiano per motivi di salute. Recentemente ha annunciato due nuove partnership con
the Bone Marrow & Cancer Foundation e con
Cancer Support Community, due organizzazioni nate per sostenere pazienti in condizioni critiche nel momento del bisogno, come parte del suo programma Open Home for Medical Stays. Il programma ha già permesso l’assistenza a oltre duemila persone, permettendo agli utenti di Airbnb di offrire in modo gratuito le loro case ai pazienti oncologici costretti a viaggiare per ricevere un trattamento medico fondamentale.
Molte persone devono viaggiare per ragioni mediche e spesso il costo di una sistemazione temporanea può essere una barriera insormontabile che impedisce loro di accedere a trattamenti salvavita o a un essenziale periodo di riposo durante la convalescenza. Avere a disposizione una casa gratuitamente, per brevi periodi può placare le preoccupazioni finanziarie dei pazienti e offrire loro la speranza e l'energia cruciali per affrontare la malattia.
Ecco dove entra in gioco la community di Open Homes. Gli host possono offrire uno spazio accogliente e confortevole ai pazienti durante la loro terapia.
Le due associazioni potranno dunque utilizzare questa forma gratuita di ospitalità fornendo ai pazienti una soluzione sicura. I pazienti dovranno soddisfare una serie di criteri, compresi alcuni di tipo geografico ed economico per poter accedere a queste agevolazioni. Può utilizzare la piattaforma gratuitamente chi si trova ad almeno 100 miglia da casa per accedere a trattamenti o esami diagnostici, con un reddito annuale che varia in base alla composizione del nucleo familiare.
“Questo programma – commenta Christina Merrill della Bone Marrow & Cancer Foundation – avrà un impatto salva-vita sui pazienti perché la mancanza di alloggi in prossimità dei centri oncologici può far sì che il paziente non si rechi là dove potrebbe ricevere il miglior trattamento possibile o che ritardi l’avvio del trattamento e tutto questo ha delle ovvie ricadute sui tassi di sopravvivenza”.
Fonte:
Autore:
Marketing WORLD - PKE Health Perspective
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